gn_logo_marchio_bianco_oro
gn_logo_marchio_bianco_oro

LE SETTE REGOLE
PER AVERE SUCCESSO

le sette regole per avere successo

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email

Nella mia intera vita di grande lettore, credo di aver ceduto solo tre o quattro volte alla tentazione di leggere un best seller, ricevendo generalmente la conferma che si trattasse di una grande boiata.

E, similarmente, ho sempre disdegnato quelle americanate di liste di regole “definitive”: le cinque regole per dimagrire mangiando, le undici regole per diventare ricchi senza lavorare, le sette regole per diventare muscolosi senza fare attività fisica e chi più ne ha, più ne metta. E “Le sette regole per avere successo” di Stephen Covey parte svantaggiato ai miei occhi, soddisfacendo entrambe le condizioni negative: è certamente un best seller, ed apparentemente propone una lista di regole.

Eppure, senza esagerazione, si tratta di un testo che mi ha permesso di cambiare radicalmente la visione e il mio approccio verso molti aspetti della vita, sia lavorativa che privata.

Cominciamo dal titolo dell’edizione italiana. Si tratta di una pessima traduzione del titolo originario: “The seven habits of highly effective people”, che vuol dire proprio un’altra cosa, ovvero le sette regole che accomunano le persone eccezionalmente efficaci, tra le tante altre che sicuramente possiederanno. Quindi, è un testo che tratta di approcci, di disciplina, di filosofia di vita, non certo di regole, rispettate le quali, si arriva dritto al successo.

Tra l’altro, quale sarebbe il significato oggettivo della parola “successo”? No, non voglio filosofeggiare, ma “successo” vuol dire tutto e niente, a seconda del momento storico, della persona, della società, delle condizioni del momento, delle sofferenze del momento, dei modelli, ecc. Stephen Covey, qui, ce lo spiega bene e, infatti, sceglie di parlare di efficacia, concetto che si può collegare a degli indicatori, rendendola quindi misurabile ed oggettiva.

Torniamo al libro: pubblicato per la prima volta nel 1989 da Stephen Covey – manager, professore, autore nato nel 1932 e scomparso nel 2012 – “The seven habits of highly effective people” subito divenne subito un best seller globale. Ormai, è definibile un “long seller”.

Di che si tratta? In superficie, di una serie di principi relativi alla vision personale, alla leadership, alla gestione, alla comunicazione e alle relazioni. Più in profondità, propone una determinata disciplina di vita, un percorso di sviluppo personale prima che manageriale, ovvero un modo di vivere. Ma oggi qui non parlerò del libro: se ti interessa, lo puoi leggere e arriverai alle tue personali conclusioni, che mi farebbe molto piacere che condividessi con me.

Cosa mi ha insegnato questo testo?

Innanzitutto un principio che mi ha letteralmente cambiato la vita: il “win-win”, che cerco di trasmettere da anni ad assistenti, colleghi, figli, e – se occorre e se le condizioni lo consentono – propongo ai miei coachee.

Si tratta di un sovvertimento totale dei principi di vita e di lavoro individualistici, imperanti dal dopoguerra e diventati sempre più radicali anno dopo anno: progettare, cercare, costruire la posizione di reciproco interesse e vantaggio. Quindi, fiducia, rispetto, paradigma di abbondanza. E non-violenza, aggiungerei io.

La saggezza di Stephen Covey si palesa non solo nei principi e nella loro descrizione, ma anche in frasi lucide come: “il paradigma vinco/vinci può sopravvivere in un’organizzazione soltanto quando i sistemi lo sorreggono. Se parlate in termini di vinco/vinci, ma il sistema premiante è secondo la formula vinco/perdi, avrete un programma perdente”. Questo esempio ti dà subito un’idea di come Covey non sia un teorico astratto, ma conosca molto bene la vita aziendale, le relazioni, padroneggi e proponga uno sguardo sistemico, mettendo in guardia da tranelli o superficialità, e sempre – dico sempre – spingendo positivamente alla consapevolezza e all’impegno.

Parlo di consapevolezza e di impegno, perché – tornando all’esempio del win-win e della chiosa sul sistema che lo debba sorreggere –, Covey incita ad avere una visione sistemica, ad individuare il VERO sistema sotteso e ad impegnarsi per modificarlo, nel caso in cui non sia già genuinamente e sinceramente a favore dell’efficacia e dello sviluppo, della fiducia e del rispetto.

Ci sono certamente altri grandi apprendimenti, come la distinzione, fatta propriamente a inizio del libro, tra “carattere etico” e “etica della personalità” e disquisizioni sulla sfera di coinvolgimento e sfera di influenza, sulle priorità, sulla pianificazione, sull’empatia, ovviamente sulla sinergia, sul percorso dalla dipendenza all’indipendenza e da qui all’interdipendenza: una miniera!

 

A cosa pensi, quando parli di “successo”?

A tuo avviso, oggigiorno, quali sono i difetti dell’approccio “win-win”?

E i pregi degli approcci “win-lose” e “lose-lose”?

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Picture of Gianfranco Nocilla

Gianfranco Nocilla

Master Certified Coach
Executive & Transition Coach
Voice Dialogue Facilitator

All Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Altri Articoli

Le parole "enshittification" e "brain rot", scelte come simboli del 2024, rivelano il malessere del nostro tempo. Le nuove generazioni stanno mostrando una consapevolezza crescente: non vogliono abbandonare il digitale, ma renderlo più sano, equilibrato e sostenibile: la sostenibilità digitale non è più un’opzione, ma una necessità!
Senza categoria
Gianfranco

Enshittification

Le parole “enshittification” e “brain rot”, scelte come simboli del 2024, rivelano il malessere del nostro tempo.
Le nuove generazioni stanno mostrando una consapevolezza crescente: non vogliono abbandonare il digitale, ma renderlo più sano, equilibrato e sostenibile: la sostenibilità digitale non è più un’opzione, ma una necessità!

Read More »
Le transizioni rappresentano momenti di cambiamento profondo e inevitabile che, sebbene complessi e dolorosi, offrono l'opportunità di un autentico rinnovamento personale. Attraverso strumenti come il "Transition Coaching", è possibile trasformare queste crisi in occasioni di crescita, favorendo consapevolezza e un nuovo senso di direzione.
Senza categoria
Gianfranco

Behind every beautiful thing…

Le transizioni rappresentano momenti di cambiamento profondo e inevitabile che, sebbene complessi e dolorosi, offrono l’opportunità di un autentico rinnovamento personale. Attraverso strumenti come il “Transition Coaching”, è possibile trasformare queste crisi in occasioni di crescita, favorendo consapevolezza e un nuovo senso di direzione.

Read More »
Gianfranco Nocilla - Transition Coaching, Coaching 3.0 - IG
Senza categoria
Gianfranco

Transition Coaching: IL Coaching 3.0

Il coaching ha attraversato profonde trasformazioni negli ultimi 50 anni, evolvendosi da un focus sulla performance individuale a una visione più ampia e sistemica. Oggi, il Transition Coaching aiuta persone e organizzazioni a navigare le transizioni della vita con consapevolezza, autenticità e resilienza, in un paradigma di evoluzione e non di mera performance.

Read More »
Nel racconto “Il guanto”, Šalamov descrive la sua trasformazione fisica e interiore: le mani devastate dal lavoro forzato si rigenerano, ma l’identità che rinasce è la stessa, solo più consapevole e radicata. L’identità non si trova all’esterno, ma attraverso la forza interiore, anche quando tutto sembra perso.
Senza categoria
Gianfranco

Il guanto di Šalamov

Nel racconto “Il guanto”, Šalamov descrive la sua trasformazione fisica e interiore: le mani devastate dal lavoro forzato si rigenerano, ma l’identità che rinasce è la stessa, solo più consapevole e radicata. L’identità non si trova all’esterno, ma attraverso la forza interiore, anche quando tutto sembra perso.

Read More »
Per affrontare le sfide complesse delle organizzazioni moderne, non basta focalizzarsi sulla performance immediata: è invece essenziale comprendere le interconnessioni, le dinamiche e i paradigmi che governano l'intero sistema. Qui il Team Coaching Sistemico esprime tutto il suo potenziale.
Senza categoria
Gianfranco

Ragni e ragnatele

Per affrontare le sfide complesse delle organizzazioni moderne, non basta focalizzarsi sulla performance immediata: è invece essenziale comprendere le interconnessioni, le dinamiche e i paradigmi che governano l’intero sistema. Qui il Team Coaching Sistemico esprime tutto il suo potenziale.

Read More »
"Il codice dell'anima" è il celeberrimo testo di James Hillman, pubblicato nel 1996. Una lettura obbligatoria per coach e tutti coloro che si occupano di sviluppo personale e professionale. Una lettura con chiari e scuri: vediamoli insieme!
Senza categoria
Gianfranco

Il codice dell’anima

“Il codice dell’anima” è il celeberrimo testo di James Hillman, pubblicato nel 1996. Una lettura obbligatoria per coach e tutti coloro che si occupano di sviluppo personale e professionale. Una lettura con chiari e scuri: vediamoli insieme!

Read More »

Le 3 fondamenta del processo di TRANSIZIONE

La Transizione è il passaggio da uno stato all’altro, è cambiamento, trasformazione, evoluzione.

Inizia il tuo personale viaggio verso il cambiamento, la soddisfazione, il successo che meriti.

Vuoi ottenere il Cambiamento che Desideri in Tempi Record?

Ti aiuto a fissare i Tuoi Obietti in modo Efficace e a Orientarti verso la TRANSIZIONE che desideri.

PRENOTA una call Gratuita con me

.

INFORMATIVA

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.