Cominciamo con le persone che detestiamo: esse – è facile da intuire – possiedono le qualità che il nostro Critico Interno non vuole che noi stessi incarniamo. Ad esempio, io posso non riuscire ad avere a che fare con persone violente, aggressive e subdole; il mio Critico Interno, quindi, non vuole che io mi comporti così e mi attacca duramente se lo faccio. L’”inganno” sottostante è però che, come il polo positivo di una calamita attira il polo negativo, attirerò persone che possiedono tali caratteristiche. Ma non finisce qui: al tempo stesso, il Critico definisce una sorta di norma comportamentale: “comportati all’opposto di coloro che non sopporti”. Nel mio caso, quindi, mi impone di essere “calmo, dolce, sincero”. In altre parole, ad una censura corrisponde una regola interna e viceversa.
E le persone verso le quali ci sentiamo attratti, che stimiamo enormemente, di cui magari ci innamoriamo a prima vista? Mutatis mutandis, stesso meccanismo. Qui il nostro Critico Interno ci dice: “questa è la persona che tu dovresti essere, stalle vicino, frequentala, abbeveratene, perché voglio che tu incarni tutto ciò”. Ma al tempo stesso la norma interna ci impone – lo abbiamo appena visto – di essere opposti a ciò che detestiamo; da qui l’impasse: dobbiamo essere come le persone da cui siamo attratti e anche agli antipodi di coloro che detestiamo e le due “regole” generalmente non coincidono… Per essere più chiari, ipotizziamo che io sia attratto fortemente da chi è “affettuoso, generoso, sensibile, profondo, doloroso”; devo essere così oppure “calmo, dolce e sincero”, come si diceva sopra, a proposito delle persone che non sopporto?
Ma possiamo andare ben oltre: infatti anche l’opposto di chi adoriamo ha un ruolo determinante nel Voice Dialogue! Riprendendo il mio esempio, l’opposto sarà costituito da questo set di caratteristiche: “duro, avido, anaffettivo, superficiale, gaudente”. Qui il nostro Critico Interno ci fa un brutto scherzo: ci attacca, affermando di sapere che, nonostante tutte le rose, le viole, le frecce, i Cupidi, noi siamo proprio così, anche se cerchiamo di nasconderlo agli sguardi esterni. Quindi, di fatto, ci avverte di non essere meritevoli del nostro stesso amore e per amplificare questa accusa, amplifica le qualità di colui o colei che abbiamo di fronte, al punto da non farcene vedere che gli elementi positivi… Qualcosa di un bel po’ complesso e controintuitivo!
Tutto ciò potrebbe sembrare un esercizio intellettuale e psicologico più o meno arduo a seconda dei nostri abitudine e interesse verso questi temi, se il Voice Dialogue non avesse invece lo scopo di rendere il più consapevole possibile il nostro Ego. Pertanto, una riflessione come quella che ti ho proposto oggi non è un punto di arrivo, bensì il punto di partenza di un percorso di riflessione e consapevolezza, che permette, alla lunga, di riequilibrare le nostre energie. Riequilibrare, questa è la chiave.
Quindi, probabilmente ora sarai d’accordo con me che è necessario correggere e aggiornare il carme di Catullo, che diviene:
Odi et amo.
Quare id faciam, fortasse requiris.
Scio et dabo tibi.
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