gn_logo_marchio_bianco_oro
gn_logo_marchio_bianco_oro

QUESTIONI
DI PUZZLE

QUESTIONI DI PUZZLE

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Oggi rifletto sull'avere dei #modelli a cui ispirarti; aiutano, non c’è dubbio. Possono facilitarci nel mantenere una direzione, un focus. Controindicazioni? Se numerosi, possono rischiare di mettere in secondo piano la nostra #identità e la nostra unicità.

Qualche giorno fa un coachee mi descriveva in dettaglio il tipo di leader che intendeva diventare.

Denotando un alto livello di chiarezza e un grande lavoro preparatorio, mi elencava con dovizia di particolari le caratteristiche e le competenze che intendeva incarnare e padroneggiare, e per ognuna di esse aveva un modello, uno specifico riferimento da emulare.

Del tipo: “La comunicazione deve essere uguale a quella dell’Amministratore Delegato della mia azienda. Il modo di gestire i progetti, invece, identico a quello del Direttore R&D. La facilità a intessere relazioni voglio che sia quella del mio line manager. Eccetera.”

La chiarezza è positiva, in senso generale; il rischio qui è che trop de modèles, tue le modèle.

A mio avviso, può avere molto senso ispirarsi a una figura carismatica, a una persona che si reputa esemplare e che ci dia un senso di direzione. Ma spezzettare e personalizzare l’obiettivo, il goal in maniera eccessiva può diventare controproducente. 

Controproducente perché distrae dalla definizione del PROPRIO, UNICO, PERSONALISSIMO modo di raggiungere l’obiettivo e controproducente perché alla lunga richiede livelli di attenzione, vigilanza ed energia troppo elevati o addirittura insostenibili.

Una cosa era Canova, che si narra avesse un repertorio di bozzetti di arti e parti del corpo da lui reputate perfette, che poteva poi assemblare e riprodurre con calma nel marmo, componendo figure di grande armonia. Figure perfette, ma morte. Altra cosa è osservarsi (ottimo!) e, ad ogni piè sospinto, domandarsi se X avrebbe risposto in quel modo, se poi Y avrebbe alzato la voce o sarebbe arrossito, se Z avrebbe avanzato delle ipotesi, con quali parole K sarebbe stato convincente. Diventa dispersivo: toglie il focus da ciò che veramente conta, ovvero il proprio processo di sviluppo e il rispetto della propria unica e irripetibile identità.

Avere numerosi modelli mette in secondo piano se stessi, non contribuendo ad alimentare quel senso di autostima e autoefficacia, curiosità e coraggio, analisi e sintesi che sono alla base dell’edificazione e dell’affermazione del proprio modo – certamente perfettibile, come tutto, d’altronde – di comunicare, incarnare un ruolo, comportarsi ed essere.

Non siamo dei puzzle. E soprattutto non possiamo essere puzzle composti da tessere di puzzle altrui.

Se penso a me, più passa il tempo e meno ricorro a modelli.

Nella sfera non professionale, di riferimenti ne ho: quando penso al ruolo dell’imprenditore, per esempio, ho un’idea chiara, reale, che mi piace molto di imprenditore etico, coraggioso, visionario, “umano”. Se penso a una sublime capacità artistica, penso a un mix tra Sorrentino, von Trier e Lobo Antunes (e un altro paio, che cito e ti nomino spesso). Se penso all’impegno civile e politico, penso sempre e soltanto, nell’ordine, a Massimo Bordin e Marco Pannella (quanto mi mancano!).

Ma se penso all’esercizio della mia professione di executive coach e di manager, nonostante accolga sempre con estremo piacere feedback e tracce di miglioramento, oggi non ho modelli né riferimenti specifici e precisi. Lì, seguo ininterrottamente un percorso personale, aggiungo ogni giorno perle alla mia collana, il cui filo è il senso di miglioramento ed efficacia, che nasce dalla mia auto-osservazione e dalla direzione che mi sono dato e che comunque assoggetto a verifiche. Certo: delle figure che stimo ci sono, provo piacere e nutrimento da un confronto con loro, ma non sono “modelli”.

Non do lezioni, non do consigli e non voglio parlarti della mia storia personale come di un esempio virtuoso a cui ispirarti, ma posso affermare che questo equilibrio non mi fa distrarre, mi fa restare concentrato sulle cose importanti e mi fa onorare me stesso.

Quali sono le tue considerazioni a riguardo?

Quali sono i tuoi modelli attuali?

In quali situazioni ti aiutano?

E in quali ti limitano?

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Picture of Gianfranco Nocilla

Gianfranco Nocilla

Master Certified Coach
Executive & Transition Coach
Voice Dialogue Facilitator

All Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Altri Articoli

Le parole "enshittification" e "brain rot", scelte come simboli del 2024, rivelano il malessere del nostro tempo. Le nuove generazioni stanno mostrando una consapevolezza crescente: non vogliono abbandonare il digitale, ma renderlo più sano, equilibrato e sostenibile: la sostenibilità digitale non è più un’opzione, ma una necessità!
Senza categoria
Gianfranco

Enshittification

Le parole “enshittification” e “brain rot”, scelte come simboli del 2024, rivelano il malessere del nostro tempo.
Le nuove generazioni stanno mostrando una consapevolezza crescente: non vogliono abbandonare il digitale, ma renderlo più sano, equilibrato e sostenibile: la sostenibilità digitale non è più un’opzione, ma una necessità!

Read More »
Le transizioni rappresentano momenti di cambiamento profondo e inevitabile che, sebbene complessi e dolorosi, offrono l'opportunità di un autentico rinnovamento personale. Attraverso strumenti come il "Transition Coaching", è possibile trasformare queste crisi in occasioni di crescita, favorendo consapevolezza e un nuovo senso di direzione.
Senza categoria
Gianfranco

Behind every beautiful thing…

Le transizioni rappresentano momenti di cambiamento profondo e inevitabile che, sebbene complessi e dolorosi, offrono l’opportunità di un autentico rinnovamento personale. Attraverso strumenti come il “Transition Coaching”, è possibile trasformare queste crisi in occasioni di crescita, favorendo consapevolezza e un nuovo senso di direzione.

Read More »
Gianfranco Nocilla - Transition Coaching, Coaching 3.0 - IG
Senza categoria
Gianfranco

Transition Coaching: IL Coaching 3.0

Il coaching ha attraversato profonde trasformazioni negli ultimi 50 anni, evolvendosi da un focus sulla performance individuale a una visione più ampia e sistemica. Oggi, il Transition Coaching aiuta persone e organizzazioni a navigare le transizioni della vita con consapevolezza, autenticità e resilienza, in un paradigma di evoluzione e non di mera performance.

Read More »
Nel racconto “Il guanto”, Šalamov descrive la sua trasformazione fisica e interiore: le mani devastate dal lavoro forzato si rigenerano, ma l’identità che rinasce è la stessa, solo più consapevole e radicata. L’identità non si trova all’esterno, ma attraverso la forza interiore, anche quando tutto sembra perso.
Senza categoria
Gianfranco

Il guanto di Šalamov

Nel racconto “Il guanto”, Šalamov descrive la sua trasformazione fisica e interiore: le mani devastate dal lavoro forzato si rigenerano, ma l’identità che rinasce è la stessa, solo più consapevole e radicata. L’identità non si trova all’esterno, ma attraverso la forza interiore, anche quando tutto sembra perso.

Read More »
Per affrontare le sfide complesse delle organizzazioni moderne, non basta focalizzarsi sulla performance immediata: è invece essenziale comprendere le interconnessioni, le dinamiche e i paradigmi che governano l'intero sistema. Qui il Team Coaching Sistemico esprime tutto il suo potenziale.
Senza categoria
Gianfranco

Ragni e ragnatele

Per affrontare le sfide complesse delle organizzazioni moderne, non basta focalizzarsi sulla performance immediata: è invece essenziale comprendere le interconnessioni, le dinamiche e i paradigmi che governano l’intero sistema. Qui il Team Coaching Sistemico esprime tutto il suo potenziale.

Read More »
"Il codice dell'anima" è il celeberrimo testo di James Hillman, pubblicato nel 1996. Una lettura obbligatoria per coach e tutti coloro che si occupano di sviluppo personale e professionale. Una lettura con chiari e scuri: vediamoli insieme!
Senza categoria
Gianfranco

Il codice dell’anima

“Il codice dell’anima” è il celeberrimo testo di James Hillman, pubblicato nel 1996. Una lettura obbligatoria per coach e tutti coloro che si occupano di sviluppo personale e professionale. Una lettura con chiari e scuri: vediamoli insieme!

Read More »

Le 3 fondamenta del processo di TRANSIZIONE

La Transizione è il passaggio da uno stato all’altro, è cambiamento, trasformazione, evoluzione.

Inizia il tuo personale viaggio verso il cambiamento, la soddisfazione, il successo che meriti.

Vuoi ottenere il Cambiamento che Desideri in Tempi Record?

Ti aiuto a fissare i Tuoi Obietti in modo Efficace e a Orientarti verso la TRANSIZIONE che desideri.

PRENOTA una call Gratuita con me

.

INFORMATIVA

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.